venerdì 6 luglio 2018

Quali sono i rifiuti piu' inquinanti?

Innanzitutto dobbiamo distinguere i rifiuti in tre categorie: liquidi, solidi e gassosi.
I rifiuti liquidi sono rappresentati dai percolati delle discariche, dalle liquami delle deiezioni animali ed umani, dagli scarti di lavorazione di processi industriali, da alcuni metalli quali il mercurio.

I rifiuti solidi sono rappresentati dalle plastiche, dai metalli, dai materiali inerti, da legno di alberi morti e/o sradicati da inondazioni, valanghe, frane, terremoti e da altri materiali nocivi quali amianto e scarti di materiale di miniere per l'estrazione di metalli.

I rifiuti gassosi dai miasmi dei liquami e delle discarica, dalla gassificazione derivante dalla combustione di idrocarburi, dagli inquinanti derivanti dalla combustione di materiale vegetale, dall'emissione incontrollata di CO2 derivante da processi di combustione incontrollati (incendi) o eruzioni.

Per quanto riguarda i rifiuti liquidi, i piu' pericolosi per la salute dell'uomo e' sicuramente il mercurio e l'acqua radioattiva utilizzata per il raffreddamento delle centrali nucleari. Che tra l'altro si accumula nel grasso dei pesci alla base della catena alimentare, anche umana. Poi vi sono i percolati delle discariche, i liquami delle deiezioni di animali ed umani ed i gli scarti di lavorazione biologici della lavorazione di processi industriali, quando non vengono trattati opportunamente, come purtroppo spesso succede. Vi e' da dire che questi rifiuti vengono scomposti dai batteri in elementi piu' semplici, per cuila natura ha la capacità di "assorbire" tali rifiuti e molto spesso trasformarli in elementi nutritivi per il suolo e le piante.

I rifiuti solidi sono quelli che vengono meno  assorbiti dall'ecosistema.
Cominciamo dai piu' inquinanti, che a mio avviso sono le plastiche. Dalla sua scoperta, un sottoprodotto del petrolio, questo materiale ha letteralmente inondato la nostra vita. La plastica ormai viene utilizzata per gli usi piu' svariati. Contenitori, oggetti, buste, shopper, automotive, macchinari, non c'e' praticamente settore industriale nel quale non vengano utilizzati materiali plastici. Ciò ne ha fatto uno dei materiali più utilizzati sul nostro pianeta. Il rovescio della medaglia e che la plastica, se non riciclata, inquina. E la natura non ha la capacità di trasformarla o assorbirla, se non in periodo di tempo medio lunghi, parliamo di centinaia di anni. Il risultato e' che questa plastica finisce prevalentemente nei nostri mari, inquinandoli fortemente e mettendo in alcuni casi in pericolo mammiferi marini e pesci. Secondo il mio punto di vista questa e' la forma di inquinamento più devastante, che trasforma il nostro territorio ed interi ecosistemi. Poi vi sono i materiali radioattivi inquinanti, cioe' gli scarti esauriti di uranio e plutonio utilizzati dalle centrali nucleari. Questi sono molto più pericolosi per la nostra salute, anche se il loro impatto e' più contenuto perchè confinati in strutture ad hoc, prevalentemente nel sottosuolo stoccati in appositi siti. Ma il tempo di decadenza di tali rifiuti dura millenni, per cui il loro impatto nel lungo periodo e' più significativo e più difficile da gestire.

I rifiuti gassosi più pericolosi sono quelli derivanti dalla combustione di idrocarburi e le diossine derivanti dai processi di combustione ad alte temperature. Poi vi sono le polveri sottili, che possiamo considerarli rifiuti gassosi, ma non sono gas, sono microparticelle in sospensione nell'atmosfera, specialmente negli strati bassi, che causano difficoltà respiratorie ed a alte concentrazioni e per periodi elevati, tumori alle vie respiratorie. Discorso a parte meritano le emissioni radioattive e di particelle radioattive emesse da centrali nucleari che hanno subito "incidenti". Ricordiamo tutti la fusione del noccioli della centrale nucleare di chernobil in ucraina, che ha inondato di polveri radioattive mezza europa ed ha inquinato per decenni intere parti di territorio vicino alla centrale nucleare, dove non vive più nulla. E delle emissioni radioattive della centrale nucleare di fukushima in giappone, devastata da un terremoto e dal conseguente tsunami. Questi incidenti non dovrebbero verificarsi, ma abbiamo visto purtroppo che si verificano, ed il loro impatto sull'ecosistema e sull'uomo e devastante, un impatto che puo' durare centinaia di anni.

giovedì 4 settembre 2014

RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ED INDUSTRIALI

    
I naturali processi di decomposizione dei residui organici presenti nei rifiuti indifferenziati smaltiti in discarica producono biogas e liquami (percolato).
Questa  gestione  indifferenziata  dei  rifiuti,  oltre  alle  ovvie  conseguenze d’impatto ambientale, ha prodotto nel tempo, malattie e gravi lamentele delle popolazioni site nelle vicinanze delle discariche.
Per risolvere il problema della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, è stata messa a punto una soluzione tecnologica semplice quanto efficace:
la trasformazione della RSU in “bricchette igienizzate ad alta densità”, con una riduzione del peso iniziale fino al 50% e del volume fino al 70% rispetto alla stessa quantità che viene normalmente conferita in un qualsiasi analogo impianto di trattamento rifiuti o conferita e compattata in una discarica.
Essendo igienizzate e non igroscopiche, le bricchette non sono attaccabili dai germi e dai batteri e possono essere facilmente stoccate e utilizzate per produrre un gas pulito (syngas) da utilizzare nel processo di “bioconversione gassificata” per generare energia termica ed elettrica.
Con questo processo i fumi di combustione (marmitte cogeneratori) sono puliti ed in quantità molto inferiore rispetto ad un qualunque altro impianto di incenerimento o di gassificazione.
La proposta tecnologica prevede di effettuare la trasformazione ed il recupero energetico dei rifiuti solidi urbani provenienti sia da raccolta differenziata che indifferenziata della RSU in impianti di piccola taglia dimensionati ed asserviti esclusivamente al nucleo cittadino produttore dei rifiuti.
La soluzione prevede la creazione, nelle vicinanze dell’abitato, di “Centro di Ricezione e Primo Trattamento della RSU o CRP in cui avverrà il processo di pretrattamento, selezione materie riciclabili e trasformazione dei rifiuti in “Combustibile Solido Secondario” CSS (rif. DM 22/2013) prodotto “mattonellato”, sanificato ed inodore; il CSS è immagazzinabile su palletts e facilmente trasportabile con normali automezzi ed eventualmente  vendibile  come  ottimo  combustibile  per  la  quantità  eccedente  il consumo previsto nel CRP. Il Combustibile CSS prodotto verrà utilizzato direttamente in un avanzato impianto di bio-conversione gassificata ad altissima temperatura atta a creare un gas di sintesi in quantità e qualità tale da essere utilizzato quale combustibile ideale  per  turbine e/o  per  cogeneratori funzionati con  motori endotermici per  la produzione di energia elettrica e termica.
Come facilmente intuibile la soluzione indicata migliora sensibilmente l’impatto ambientale   dato   il   minor   inquinamento  prodotto   dagli   automezzi   per   la movimentazione della RSU in quanto saranno ridotti di numero, causa i minori percorsi che essi dovranno effettuare.
In sito CRP per la lavorazione e trasformazione in energia.
Il processo si identifica in un ciclo completo che:
-        inizia con la trasformazione del rifiuto in ingresso all’impianto in un materiale sanificato e combustibile;
-  prosegue  con  la  formazione in  camera  di  combustione di  vapore  mediante  la combustione del syngas
- termina con la produzione di energia elettrica mediante l’impiego di una turbina e di una speciale post-turbina (ideazione proprietaria) che offre i vantaggi di produrre ulteriore energia elettrica anche con fluido alla temperatura di condensazione del vapore. Questa soluzione è particolarmente interessante poiché permette di evitare l’installazione di un ingombrante impianto di  condensazione e quindi un risparmio sugli autoconsumi elettrici.

lunedì 27 gennaio 2014

Gassificatori a cippato: Una ottima soluzione

I gassificatori a cippato sono una ottima soluzione per produrre energia. Oramai le tecnologia sono molteplici. Vi sono gassificatori che producono syngas e gassificatori che producono vapore. Inoltre quasi tutti sono in grado di gassificare questo tipo di materiali:
• paglia, pula e stocchi;
• fieni e trucioli da lettiera ed effluenti zootecnici (ad esempio letami di allevamento)
• residui di campo delle aziende agricole e sottoprodotti derivati dall’espianto;
• sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti forestali e dalla gestione del bosco;
• potature, ramaglie e residui dalla manutenzione del verde pubblico e privato.
• sottoprodotti della trasformazione del pomodoro (buccette, ecc.);
• sottoprodotti della trasformazione delle olive (sanse, sanse di oliva disoleata);
• sottoprodotti della trasformazione dell’uva (vinacce, graspi, ecc.);
• sottoprodotti della trasformazione della frutta (noccioli, gusci, ecc.);
• sottoprodotti derivati dalla lavorazione del risone (farinaccio, pula, lolla, ecc.);
• sottoprodotti della lavorazione di frutti e semi oleosi (pannelli di germe di granoturco,
lino, vinacciolo, ecc.);
• pannello di spremitura di alga;
• sottoprodotti della torrefazione del caffè e sottoprodotti della lavorazione della birra.
• sottoprodotti della lavorazione del legno per la produzione di mobili e relativi
componenti ed altri oggetti in legno.

Questa tipologia di gassificatori sono particolarmente indicati per risolvere le problematiche energetiche in termini di produzione di energia elettrica e di calore delle seguenti tipologie di aziende:
• Aziende di produzione pellet
• Industrie agroalimentari
• Distillerie, aziende vinicole e olearie
• Aziende di produzione laterizi
• Concerie, tintorie e lavanderie industriali
• Macelli, caseifici, pastifici e torrefazioni
• Strutture alberghiere, agriturismi e altre strutture ricettive
• Allevamenti, fungicoltura e altre colture in serra
• Centri sportivi, palestre, piscine e centri benessere
• Case di cura, ospedali e case di riposo
• Supermercati e centri commerciali
• Segherie e centri di essiccazione del legno
• Depuratori di acque civili e industriali
• Teleriscaldamento per uso residenziale

Chiedici informazioni scrivendo una email a info@tradewest.it

venerdì 4 gennaio 2013

Digestori, la soluzione degli scarti vegetali


Gli scarti e i sottoprodotti dell’industria di trasformazione dei prodotti vegetali e animali costituiscono un’immensa quantità di materiale che al momento viene recuperata solo in parte e talvolta non correttamente utilizzata.
Utilizzando i seguenti prodotti di scarto del comparto agroalimentare:
  • Residui della trasformazione del latte                  
  • Frazione Verse dei rifiuti solidi urbani (Rsu)
  • Siero, scotta, prodotti fuori specifica
  • Residui della estrazione di oli d’oliva                         
  • Sanse, acque di vegetazione, foglieº
  • Residui della trasformazione enologica                  
  • Vinaccioli, bucce
  • Residui della distillazione                                     
  • Code di distillazione
  • Fanghi da depurazione biologica di acque        
  • Fanghi biologici
  • Residui della lavorazione dell’agrindustria             
  • Biomasse esauste
E' possibile produrre biogas e pertanto energia elettrica da cedere al Gse a tariffa agevolata. E sino a 200 Kw non c'e' registro.

mercoledì 22 febbraio 2012

Rifiuti per produrre energia e risparmiare, ecco come!

Un comune di circa 12.000 abitanti produce circa 9000 tonnellate al giorno di rifiuti solid orbani. (Rsu) Per smaltire questo quantitativo di rifiuti un comune del genere spende circa 220.000 euro l'anno che pagano i cittadini con la tassa smaltimento rifiuti. Questo quantitativo puo' essere trattato da due piroscissori che "bruciano" 5 tonnellate al giorno cadauno di rifiuti. E con questo quantitativo il piroscissore produce syngas sufficiente per far girare 2 motori a gas da 50 Kw che possono produrre energia elettrica.
Per cui facendo un po' i conti se questo comune installa 2 piroscissori risparmia 220.000 euro l'anno e produce circa 200.000 Kw l'anno con i motori che puo' destinare all'illuminazione pubblica. Non e' un bel risparmio?
Chiedici informazioni a info@tradenergy.eu

venerdì 20 gennaio 2012

Guadagnare con i rifiuti e' possibile!

I rifiuti sono una risorsa energetica. Molto spesso, anzi quasi sempre sono visti come un problema, un grosso problema ed un costo per la collettività. Pensiamo alle grandi discariche, ai grandi inceneritori inquinanti, ai camion necessari per essere trasportati, che a loro volta inquinano. Ma se opportunamente trattati i rifiuti possono essere una grande risorsa energetica. I grandi impianti di smaltimento provvedono a recuperare quella parte che l'industria puo' utilizzare come materia prima e gli inceneritori bruciano il resto, producendo energia elettrica e calore. Da poco sul mercato e' stata lanciata una nuova tecnologia che permette di "trattare", cioe' bruciare, piccoli quantitativi giornalieri di rifiuti, diciamo una tonnellata. Questo piroscissore presenta evidenti vantaggi:

a) Mancata necessità di conferire i rifiuti in dicarica.
b) produzione di energia elettrica e calore con la piroscissione.
c) Assenza di spese di trasporto per i rifiuti e riduzione dell'inquinamento.

Ma la caratteristica fondamentale e' che questi microimpianti possono essere installati, per le loro dimensioni, vicino alla sorgente dei rifiuti, evitando i costi di trasporto e soprattutto non producono ne' diossine e ne' forani, ne' altri gas inquinanti cosiddetti "aromatici".
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